EN
In the paper, legal protection of terms used to indicate organic agriculture products is analysed in the light of two Council Regulations (EC) No 834/2007 and 889/2008, and two acts: on combating unfair competition and combating unfair market practices. An attempt to determine whether the legislator has sufficiently provided for such protection is also made. In conclusion it is stated that although fair information on organic products is legally provided for, the protection of the terms used in the marking of those products varies. Community Regulations do not precise the "irregularities, or infringements' of the manner in which that information is to be provided. This, in turn, may lead to different interpretations of the same law, and may consequently result in unequal treatment of producers throughout the Community. Polish regulations have been found to sufficiently cater for the provision of information and the terms used to mark organic products. The existing regulations could, nevertheless, be still more effective if they contained a separate list of examples of unfair competition (i.e. infringements of the principles of providing information on organic products).
IT
Il saggio tratta della tutela giuridica dei vocabili utilizzati nell’etichettatura dei prodotti biologici alla luce dei regolamenti 834/2007 e 889/2008 CE, della legge polacca sulla concorrenza sleale e della legge sulla prevenzione delle pratiche di mercato sleali. L’obiettivo delle considerazioni svolte è quello di rispondere alla domanda se tale tutela è sufficiente. In conclusione l’Autrice afferma che il legislatore assicura una accurata informazione sui prodotti biologici, ma la tutela dei vocaboli che indicano questi prodotti è diversificata. I regolamenti comunitari non sono abbastanza precisi nel determinare le “irregolarità e violazioni” delle regole con cui le informazioni vengono date, il che può condurre ad una diversa interpretazione delle norme e ad un trattamento diversificato dei produttori nella Comunità. Per quanto riguarda le leggi polacche, sembra che la tutela dei termini utilizzati nell’etichettatura dei prodotti biologici è sufficiente, tuttavia al fine del suo rafforzamento si potrebbe auspicare l’individuazione nella legislazione di una distinta e specifica categoria di atti di concorrenza sleale consistenti nella violazione delle regole sull’informazione sui prodotti biologici.